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La città di Sciacca come testimoniano le diverse aree archeologiche ha origini molto antiche, che risalgono alla preistoria. Queste testimonianze sono state rinvenute in particolare nella Grotta Stufa di Monte Cronio.

La città è letteralmente incastonata fra il Parco Archeologico di Selinunte e la valle dei Templi di Agrigento: la piazza è davvero una terrazza sul mare e da lì si snodano ripide scalinate;

Sciacca è certamente nota per le sue ceramiche con numerose botteghe e negozi che le propongano ai molti turisti in visita. 
Eppure basta poco per comprendere, che aldilà del luogo comune, a Sciacca la ceramica è davvero incastonata nel profondo dell’identità cittadina!  Scalini, porte, insegne e bassorilievi si trovano un po’ dappertutto, anche su muri e abitazioni anonimi, colorando una città che, nonostante abbia lati spesso fatiscenti e d’abbandono, sa regalare colpi d’occhio da favola se si ha la pazienza di osservarla con cura.

Il centro storico di Sciacca può essere considerato un vero e proprio scrigno di bellezze; Dal Quartiere Arabo a quello Ebraico fino ad arrivare alle varie porte d’ingresso alle città ed ai numerosi palazzi di città. Durante le vostre passeggiate per le vie di Sciacca vi girerete spesso il capo per ammirare grandi e piccoli dettagli che raccontano un pezzo di storia della città.

Qui troverete il Duomo o Basilica di Santa Maria del Soccorso poiché al suo interno è custodita la statua della Madonna del Soccorso risalente al 1504 e protagonista della festa in suo onore che si svolge dal 1626, in seguito al miracolo che liberò la città dalla peste.  Il Duomo di Sciacca nasce sulle basi di una Chiesa Normanna risalente al 1108 circa; Fu in seguito al crollo parziale della facciata, che nel 1656 si riedificò il tempio sulle fondamenta Normanne. L’interno è un vero e proprio scrigno d’arte con diverse tele e opere marmoree.

Nella parte orientale della città sorge il Castello Luna fatto costruire dalla nobile famiglia saccense dei Luna intorno al 1380. Dopo un forte terremoto del 1740, il Castello andò quasi del tutto distrutto, rimanendo solo la base.

Facendo visita al Castello dei Conte Luna di Sciacca, si può venire a conoscenza del “Caso di Sciacca”, una serie di tristi fatti che nacquero dal conflitto fra due famiglie, i Luna (di origine catalana) ed i Perollo (normanna) per un amore segreto, seppur corrisposto.

La rivalità fra le due famiglie ha inizio quando Margherita, figlia di Guglielmo Peralta, era molto “vicina” al Perollo, quando improvvisamente venne concessa in sposa al Conte Luna.

 Da qui nacque una grande rivalità che portò le due famiglie a scontrarsi anche per alcuni possedimenti. Col passare degli anni, la rivalità veniva tramandata di generazione in generazione.

Nel frattempo il Perollo aveva accoltellato Il Conte Luna e quest’ultimo si era vendicato dando fuoco al Castello. È il 1529, quando in seguito ad un banale episodio, il Conte Luna decise di mettere a ferro e fuoco la città, con l’obiettivo di uccidere il suo rivale. Dopo averlo scovato, lo uccise e per umiliarlo ancora di più lo legò al cavallo e lo trascinò per le vie del paese. Questi eventi provocarono la morte di migliaia di persone, che portarono alla condanna a morte del Conte Luna.

 Quest’ultimo cercò il perdono di Papa Clemente VII (suo zio) e di Carlo V, che però gli fu negato. Da qui lo stesso Conte Luna, decise di suicidarsi gettandosi nel Tevere.

Passeggiando per la città troverete dei murales che raccontano proprio i vari luoghi di questi avvenimenti.

La città di Sciacca oltre ad essere conosciuta per la sua incredibile storia, per la ceramica, e per il suo carnevale, vanta numerose spiagge.

Degne di nota sono senz’altro La spiaggia San Marco, ampia e sabbiosa, ma non consigliata se cercate un posto tranquillo in quanto è fra le spiagge più frequentate.

Se cercate una spiaggia tranquilla allora Capo San Marco è la scelta migliore! Da qui potrete ammirare anche la splendida caletta che un tempo era utilizzata come porto naturale. Spesso erano i “Turchi” a sbarcare su questa caletta, in virtù del fatto che così facendo non erano visibili dal centro abitato, motivo per il quale il Faro di Capo San Marco di Sciacca prende anche il nome di “Faro del Tradimento”.

La spiaggia della Tonnara di Sciacca è ampia con sabbia fine e acque limpide. Il nome “La Tonnara” è dovuto alla presenza un tempo di una tonnara, di cui oggi rimane soltanto un pilone. La restante parte è divenuta adesso una struttura ricettiva.

Sciacca, così come tutta la Sicilia, è terra di eccellenze artistiche, culturali e gastronomiche tutte da scoprire!

 


Pubblicato il 03/02/2023